L'INFORMATION TECHNOLOGY COME SFIDA E COME CRISI


La lezione di Martedì inizia con una riflessione: Cos’è la Modernità?
In un dialogo tra il professor Saggio e Bruno Zevi il tema si sofferma su questo interrogativo. Modernità non intesa come un concetto cronologico, ma anche come qualità, intesa come qualcosa di nuovo, innovativo, diversamente da “vecchio”.
La modernità”, afferma Zevi, “fa della crisi un valore. Spinge quindi ad un’estetica di rottura e di cambiamento.”

In architettura questo concetto può essere sostenuto da molteplici esempi, tra cui la figura e le opere di Brunelleschi. In risposta alla scoperta della prospettiva, vista come innovazione, ma quindi anche come crisi, Brunelleschi rompe con la tradizione, con quello che era il metodo e le caratteristiche progettuali del tempo, e riesce a trovare una risposta a questa rivoluzione strumentale del metodo di rappresentazione. Si allontana allora dal Barocco, per riuscire a risolvere e sfruttare il nuovo strumento, la prospettiva, attraverso ritmicità e proporzionalità.


Ma, allo stesso modo, una crisi può avvenire anche a seguito di catastrofici eventi. Un esempio lampante di questa tesi può essere rappresentato dal film “The Imitation Game”. Questo film racconta la vita del matematico inglese Alan Turing, considerato uno dei padri dell’informatica e dei moderni computer, fino alla sua precoce e tragica scomparsa. Durante i giorni più oscuri della seconda guerra mondiale, Alan Turing presta il suo aiuto nel decifrare il codice segreto nazista Enigma. In una lotta contro il tempo, opera con la sua squadra di collaboratori a Bletchey Park, il centro top secret di criptoanalisi del Regno Unito, e il suo contributo sarà essenziale per accelerare la fine del conflitto. La Seconda Guerra Mondiale infatti può essere vista come enorme crisi, ma è proprio da questa che nasce la modernità, dalla necessità di inventare un nuovo strumento in grado di decifrare codici in automatico.


Nel mondo cinematografico questo tema riappare in molti film, ad esempio ne “Il Gattopardo”. Mentre nel 1860 Garibaldi avanza in Sicilia, Tancredi, nipote del principe don Fabrizio di Salina, si arruola volontario e si fidanza, col consenso dello zio, con Angelica, figlia di un nuovo ricco. Dopo essere andato, come tutti gli anni, nella sua villa di campagna a Donnafugata, il principe dà un ballo nel suo palazzo di Palermo dove l'aristocrazia festeggia la scongiurata rivoluzione. Illustrazione del passaggio della Sicilia dai Borboni ai sabaudi e della conciliazione tra due mondi affinché "tutto cambi perché nulla cambi". In questo caso specifico si può notare come cambia l’atteggiamento dell’uomo di fronte alla modernità; infatti Tancredi rappresenta l’uomo moderno, che affronta e cavalca il cambiamento, a differenza di altri personaggi che restano ancorati all’idea del passato, ignorando gli avvenimenti e il cambiamento.


Altro film molto rappresentativo è “The Artist”. Nella Hollywood del 1927 George Valentin è una star del mondo del cinema muto che però deve fare i conti con l’avvento del sonoro. La sua carriera rischia un’improvvisa e prematura conclusione mentre quella della sua amata, la giovane comparsa Peppy Miller, sta per trasformarsi in quella di una diva. Anche in questo caso è importante l’adattamento dei soggetti alla modernità, la loro capacità di rinnovarsi e di sfruttare il cambiamento a loro favore.


In architettura, il tema della modernità è un tema importante e molto presente, sotto molteplici aspetti.

Un esempio molto caratteristico è il Guggenheim Museum di Frank Gehry, a Bilbao. L’opera si va ad inserire in un contesto industriale, come era allora la stessa città all’epoca. La città industriale infatti si reinventa come città terziaria, usando la cultura come fattore trainante, fattore rappresentato appunto dal museo di Gehry, ancora oggi simbolo turistico e rappresentativo della città di Bilbao.


In ambito architettonico un’ulteriore crisi può provenire da necessità del cliente. E’ il caso specifico della Maison à Bordeaux di Rem Koolhaas. Questa abitazione venne progettata per superare la crisi di un uomo costretto su una sedia a rotelle dopo aver avuto un incidente d’auto, che richiese all’architetto “una casa complessa perché definirà il mio mondo”. Koolhaas a questo punto progetta un appartamento su tre livelli, con una pedana aperta, senza balaustra, ammobiliata come uno studio, che trasporta il cliente da piano a piano, risolvendo i problemi di disabilità di quest’ultimo, e problemi di agibilità dell’appartamento stesso, ridotti quasi a zero, grazie anche all’elevata ampiezza e accessibilità degli spazi.



Un’ulteriore crisi che si può riscontrare in architettura può essere dovuta ad avvenimenti storici, sociali e culturali che modificano la società e l’essere umano. Un esempio tra tutti è l’olocausto. In risposta a questa crisi sono nati numerosi edifici, tra cui il Museo Ebraico di Berlino, di Daniel Libeskind. Il progetto del museo si distingue notevolmente dalla tipologia classica: lo scopo primario dell’architetto è quello di raccontare la storia degli ebrei. L’ingresso del museo non è stato posto sulla strada, ma è stato intenzionalmente reso difficile, per trasmettere al visitatore la sensazione di difficoltà e di sfida distintive della storia ebraica. Berlin-Museum. Una scala e un sentiero sotterraneo collegano il museo ebraico e il Berlin-Museum, questo a simboleggiare quanto la storia ebraica e quella tedesca siano collegate e connesse fra loro.


Un esempio di architettura “moderna” può essere infine rappresentato dall’attività del Rural Studio, uno studio di progettazione e costruzione architettonica della Auburn University. La loro è un’architettura per situazioni estreme. Infatti le loro opere si collocano in zone rurali poverissime dell’Alabama, e sono progetti in cui una forte importanza è data dall’utilizzo di materiali di riciclo, come copertoni, cartoni, lastre di vetro di auto, che vengono reimpiegati attraverso uno studio molto approfondito delle loro caratteristiche e prestazioni. Questo studio rappresenta l’innovazione e la sperimentazione dell’architettura, in risposta a crisi, di tipo economico e sociale.



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